Le Rive: la “pista comunale” di Trieste

Trieste è una città affascinante e che offre molti possibili percorsi per il running.

Le Rive: il percorso giusto per iniziare

Uno dei più classici e facili è costituito dalle Rive, la lunga strada che dallo sbocco del Canal Grande (ebbene sì, abbiamo un Canal Grande anche a Trieste, come vedete qui sotto) costeggia il mare fino all’inizio del porto.

Trieste di Corsa

Il Canal Grande di Trieste, alla cui foce iniziano le Rive

Perché correre sulle Rive di Trieste

Sebbene le Rive siano strade carrabili piuttosto trafficate, sono una meta d’elezione dei runners di Trieste, perché presentano delle caratteristiche che possono rivelarsi molto utili per certi tipi di allenamenti:

  • marciapiedi largo e ben separato dalle carreggiate per le autovetture, grazie a siepi e aiuole
  • dislivello zero
  • pavimentazione in ottimo stato
  • buona illuminazione
  • ampia disponibilità di parcheggio (a pagamento)
  • ubicazione in pieno centro città
Ecco per chi le Rive di Trieste possono essere una pista ideale Condividi il Tweet
  • svolge un programma – o parte di un programma – che non prevede salite
  • ha poco tempo per correre e non vuole perderlo in lunghi spostamenti
  • non vuole o non è equipaggiato per correre in condizioni di scarsa visibilità
  • preferisce i fondi rigidi, ma regolari

Alle rive dedichiamo il primo post di questo blog perché sono il luogo di Trieste dove tutti abbiamo iniziato a correre: sicure, comode da raggiungere e facili da percorrere, sono l’ambiente ideale per gli esordienti assoluti, che trovano qui anche bellissime vedute che rinfrancano lo spirito, specie di primo mattino, quando ancora non c’è traffico.

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Chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, Riva Tre Novembre

Dei molti luoghi di culto non cattolici di Trieste, la chiesa di confessione greco-ortodossa è quello affacciato sul mare, in Riva Tre Novembre, poco distante dalla dimora dell’illustre mercante greco Demetrio Carciotti.

È un altro edificio in stile neoclassico, e anch’esso reca l’impronta di Matteo Pertsch, che intervenne su di essa più di trent’anni dopo la consacrazione della chiesa.

La comunità greca è presente a Trieste – grazie al ruolo strategico del porto della città, crocevia delle merci per l’Impero e l’Oriente – già da metà del Settecento, e già trent’anni prima dell’editto di tolleranza di Giuseppe II (13 ottobre 1781), l’imperatrice Maria Teresa concede ad essa la libertà di culto, nel 1751.

Non bisogna, però, confondere religione e nazionalità: con il termine “greci”, infatti, si intendevano all’epoca i fedeli “illiri”, cioè anche quelli di confessione serba.
La comunità di esclusiva confessione greco-ortodossa si costituisce negli anni Settanta del Diciottesimo secolo.

La costruzione della chiesa dedicata alla SS.Trinità e a San Nicolò (patrono dei naviganti) risale al 1786, ma gli interventi che le hanno dato l’aspetto attuale sono stati effettuati solo negli anni Venti dell’Ottocento.

Tanto la facciata è sobria, tanto che la chiesa è identificabile quasi solo per i due campanili, tanto l’interno è fastoso e riccamente decorato.
Alle pareti, i quadri raffiguranti scene del Nuovo Testamento sono opera del pittore istriano cesare Dall’Acqua.

Dal 2014, l’edificio accanto alla chiesa è diventato il museo Costantino e Mafalda Pisani della comunità greco orientale, in cui è esposto, fra le altre opere, l’Epitafios, una statua lignea, normalmente esposta in chiesa solo durante la Settimana Santa e la Pasqua, che raffigura il Santo Sepolcro.

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Palazzo Carciotti, Riva Tre Novembre

Prima di trasferirsi nell’edificio commissionato a Geiringer, le Assicurazioni Generali di Trieste avevano sede presso Palazzo Carciotti, la “reggia” del commerciante greco che lo fece costruire.

Demetrio Carciotti, infatti, alla fine del Settecento commissionò questo splendido palazzo neoclassico all’architetto Matteo Pertsch, di cui questa è la prima opera in città.

Palazzo Carciotti è progettato e realizzato per essere al tempo stesso una dimora residenziale e un fondaco: al pianterreno, infatti, accanto alle stalle e alle rimesse per le carrozze, larghi portoni permettevano l’accesso diretto ai numerosi magazzini; ai piano superiori trovavano spazio abitazioni e uffici, mentre al piano nobile si trovavano gli appartamenti del proprietario.

La facciata principale del palazzo è quella che dà sul mare, e presenta, al centro, un portico a bugnato su cui poggiano sei colonne doriche, che a propria volta reggono una balaustra decorata con altrettante statue di divinità e figure della mitologia greca e romana,  che rappresentano il guardiano del porto Portenus, la protettrice dei commercianti Thyke, la dea Atena (probabilmente con duplice riferimento all’origine greca di Carciotti e alla sua attività nel commercio tessile, essendo la dea anche la protettrice della tessitura), la Fama, Apollo e Abundantia.

L’elemento che, però, caratterizza maggiormente l’edificio è la cupola coperta di rame, sulla cui sommità è collocata un’aquila.

Attualmente Palazzo Carciotti è proprietà del Comune di Trieste.

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Palazzo delle Assicurazioni Generali, piazza Duca degli Abruzzi

Più o meno all’altezza della Casa del Lavoratore Portuale, sul lato opposto della strada, sorge l’elegante palazzo delle Assicurazioni Generali.

La compagnia nasce a Trieste negli anni Trenta del XIX secolo e dapprima ha sede nel poco distante Palazzo Carciotti.
Nel 1883 ha il via la costruzione di un edificio di proprietà, sempre affacciato sul mare. Il progetto viene affidato all’architetto Eugenio Geiringer, la cui impronta è presente anche in molti altri edifici della città e cui appartiene il progetto originale del famoso Tram di Opicina.

Lo stile dell’edificio è “neogreco”, uno stile architettonico molto rappresentativo della moda dell’epoca, che si ritrova in diversi altri importanti edifici del centro storico di Trieste.

L’interno dell’edificio non è visitabile (alcuni uffici delle Assicurazioni Generali hanno ancora sede qui), ma in occasione di particolari eventi, come ad esempio le giornate del FAI, viene aperto al pubblico.

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Magazzino delle Idee, Corso Cavour

Nel tratto di strada che conduce dalla Stazione Centrale di Trieste alle Rive, Corso Cavour, sorge un basso edificio recentemente restaurato: il Magazzino delle Idee.

Eretto ai primi del Novecento come spazio per il deposito delle merci provenienti dal vicino porto franco, l’edificio è oggi protetto dalle Belle Arti ed è stato sottoposto a un restauro che ne rispettasse il più possibile l’aspetto originale, nonostante gli interventi subiti in precedenza.
Il corpo centrale è stato ricostruito, mentre sono originali le sezioni laterali.

Il Magazzino delle Idee è uno spazio polivalente, che – a due passi dalle stazioni ferroviaria e delle corriere e dalle fermate di molti autobus delle linee urbane – ospita mostre temporanee, presentazioni di eventi, conferenze e manifestazioni culturali in genere, spesso con una forte connotazione territoriale, generalmente gratuite.

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Teatro Miela, piazza Duca degli Abruzzi

Nell’edificio della Casa del Lavoratore Portuale ha sede il Teatro Miela, un’istituzione culturale cittadina che nel 2015 compie 25 anni.

Dalla sua fondazione è gestito dalla Cooperativa Bonawentura, e vanta un cartellone assortito e di successo.

Qui si esibiscono artisti locali, come il Pupkin Kabarett, un “cult” per molti triestini, accanto a nomi più noti del panorama teatrale nazionale.
I concerti vedono salire su questo palco sia esponenti della musica rock, sia i pianisti del Festival Pianistico Internazionale.
Le proiezioni postano sullo schermo film di qualità, selezionati in base a percorsi tematici, spesso a ingresso libero, mentre la rassegna, trasversale alle arti, s\paesati-raz\seljeni è un appuntamento fisso dedicato al tema dell’emigrazione.

 

 

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Sala Tripcovich, largo Città di Santos

Il basso edificio rosa con un sipario dipinto sull’essenziale facciata è la Sala Tripcovich, sorta di “dependance” dei teatri, in cui si tengono concerti, opere e rappresentazioni teatrali, e, più recentemente, proiezioni.

L’aspetto la posizione insoliti (è molto vicina alle stazione ferroviaria, delle corriere e al Porto Vecchio) si spiegano presto con la sua storia: l’edificio, infatti, era nato come stazione delle corriere e solo negli anni Novanta è stato convertito in spazio per esibizioni.

Oggi è il luogo dove si tengono per lo più concerti sinfonici e operette, ma non mancano, in cartellone, rappresentazioni più leggere e moderne.

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